mercoledì 1 dicembre 2010

I genitori non si scelgono

Ieri era il compleanno di mio padre. Sono andata a portargli il regalo che gli ho preso dopo lavoro e dopo palestra, un po' stanca ma tranquilla. Nessuna festa, nessuna torta, nessun tipo di festeggiamento, come nelle piu' grigie famiglie venete...proprio il grigio che tengo sempre a grande distanza dalla mia, di vita. Cmq tant'è. Ecco il regalo, tanti auguri, hai fatto il passaggio al digitale terrestre. Poi vado in cucina, e c'e' mia madre, conciata come se avesse 20 anni piu' di quelli che ha, che legge delle poesie di animali a mia nipote "pero' solo quelle corte che quelle lunghe son noiose". Mi chiede se voglio fermarmi a cena....apro il frigo e come sempre da 30 anni a questa parte è praticamente vuoto....e li' mi rendo conto del perchè pesavo 44 kili quando vivevo dai miei....semplicemente perchè si vive di scatolette, e se non ti piacciono le scatolette son cazzi amari. Cmq conversazione di rito, del piu' e del meno senza approfondire....finchè.....finchè mia madre non inizia con i suoi discorsi del cazzo, pieni di cattiveria; non di convinzioni superate, o di severità, o di grigiore....proprio di cattiveria. Perchè una che dà delle troie alle figlie da quando esse avevano 10 anni, che dà ragione a chiunque sia fuori di casa e che dà addosso a marito figli nipoti e genitori....beh....una madre modello non è. Secondo me non è proprio una madre.
Ed è questo che non è scontato....l'amore. Io a mia madre non voglio bene, probabilmente non gliene ho mai voluto. L'ho sopportata, criticata, temuta, ho cercato di addolcirla, di comprenderla. Ma niente, tutto quello che esce è solo una gran cattiveria e invidia e tanta ingratitudine verso una vita che....ammettiamolo....con lei non è stata molto dura, avendole donato salute per lei e tutti i familiari, nessuna tragedia o grosso problema nè personale nè economico, un marito accomodante e silenzioso che fa qualsiasi cosa gli chiedi. Il piu' grande desiderio della mia vita è sempre stato di andarmene il prima possibile a vivere da sola, e quando sogno di vivere ancora dai miei, mi sveglio con l'ansia. Non ho ricordi di un'infanzia o adolescenza serene e spensierate, ma solo la fretta di essere indipendente e di andarmene. Non ho nemmeno ricordi di aver ricevuto un abbraccio o un complimento sincero dalla genitrice, ma solo insulti, commenti acidi, ripicche, musi lunghi e maleducazione oltre il sostenibile.
Mia nonna dice sempre "voletevi bene, dopotutto è sempre tua madre".....ma mi spiace, l'amore è un sentimento che si alimenta con se stesso, che vive di altro amore, non viene in modo scontato da un 50% di DNA....e io la cattiveria non la amo. E far trovare una spinacina riscaldata sul piatto, o pavimenti che brillano perchè ci passi la vita come se dovessi mangiarci....non è amore....non è cio' di cui un famigliare ha bisogno.

Sono tornata a casa davvero amareggiata, dall'ennesima conferma del fatto che non mi sbaglio su di lei.

Pero' vabbè, una volta chiusa la porta d'ingresso del mio povero bilocale......è casa mia ...e grazie a dio non devo ringraziare nessuno tranne me stessa, e posso farci entrare solo chi voglio. E so che se mai avro' un figlio gli daro' tanto, tantissimo calore....magari faro' errori madornali, ma non dovrà avere nemmeno per un secondo il dubbio che io non lo ami.

Perchè per citare la mia Marilyn "tutte le bambine dovrebbero sentirsi dire che son belle, anche se non è vero".

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