martedì 14 dicembre 2010

Caro Babbo Natale...

A me, a differenza di tanti, il Natale non ha mai fatto tristezza. Quand'ero piccola i doni li portava Santa Lucia, e il Natale era quella festa con l'albero, il presepe e le vacanze, e i pranzi luculliani, e gli schiamazzi con i cugini. Era divertente. Mi piacevano le luci e l'atmosfera, la messa il 25 mattina, il vestito buono, il cotechino, la poesia davanti ai parenti.
E' andata avanti cosi' un po' per tutti gli anni della scuola.
Poi a 17 anni, una sera gelida e limpidissima e stellata, uscendo dal solito pub con le solite amiche pensavo appena appena malinconica (ma non troppo, e che diamine, avevo 17 anni e stavo organizzando Capodanno con le amiche) che certe sere sarebbero state da condividere con qualcuno di speciale. Che dopo una settimana, sempre a ridosso di Natale, è arrivato.
Poi a 21 anni hai accanto qualcuno che il Natale lo adora proprio, e ti inculca questa passione. E anche se poi dopo qualche anno sempre sotto Natale quella bella storia finisce, pazienza anzi....con le amiche vicine l'ho festeggiato anche piu' forte.
E poi avanti cosi', anche se la famiglia si smembra un po', anche se i pranzi non sono cosi' luculliani, anche se il presepe ormai chi lo fa piu', anche se sotto Natale si lavora piu' che mai e si ha a malapena il tempo di pensare a due tre regalini, anche se l'atmosfera natalizia ti entra un po' meno. E arrivo all'anno scorso in cui mi sentivo cosi' poco natalizia da addobbare l'albero di nero.

Quest'anno mi ero ripromessa di godermelo, questo periodo. Ho preso la vigilia di ferie, ho fatto l'albero a tempo debito, ho già iniziato con i regali....ma sarà l'età, saranno gli impegni...di natalizio entra poco.

Ma....ammetto....quel po' di magia, di aspettativa, quella voglia di novità c'e' sempre, come se dovesse sbucare chissà cosa dal pacco sotto l'albero. Quella almeno, non me la toglie proprio nessuno.

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